Arrivi alla stazione di S. Lucia e come prima cosa ti guardi intorno meravigliato, convinto di essere finito su un set cinematografico, con motoscafi, gondole e battelli che ti passano davanti in un via vai continuo, sul canale di fronte a te. La seconda sensazione è forse l’ansia, quella voglia di volerti calare subito nel cuore della città, mischiarti in mezzo alle centinaia di persone che hai di fronte a te in questo spicchio di Venezia. Pensi di voler prendere un battello per raggiungere S. Marco: fila; pensi di rivolgerti all’info point: fila; fermiamoci ad un bar per caffè: fila. L’approccio può non sembrare dei migliori, ma Venezia è ancora tutta da scoprire e non vi lascerà delusi.
—————————— GIORNO 1 ——————————
10:00 – Santa Croce e San Polo
Innanzitutto, chi arriva per la prima volta a Venezia deve godersela a piedi. Lasciate il battello alle orde di turisti e immergetevi nell’atmosfera cittadina, non seguite i cartelli che vi indicano la strada per S. Marco, ma superate il Ponte degli Scalzi di fronte a voi, ritrovandovi nel quartiere di Santa Croce; tranquillo, silenzioso, girate per i vicoletti senza seguire un percorso preciso ma zigzagando intorno al Rio Marin.
Come ogni vecchia città i quartieri si incastrano uno con l’altro e quindi si passa facilmente tra Santa Croce e San Polo, continuate la passeggiata in questo nuovo quartiere, sbirciando tra le finestre delle botteghe che preparano a mano le maschere di carnevale, infilandovi nei cortili e ammirando la facciata dell’antica scuola di San Giovanni.
11:30 – Santa Maria Gloriosa dei Frari
Orientandovi nel quartiere di San Polo raggiungete la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, l’esterno è molto semplice e l’ingresso è a pagamento, ma ciò che ammirerete all’interno è unico. La magnificenza della tomba di Canova, l’Assunta di Tiziano alla fine della lunga navata, il coro ligneo e le centinaia di altre opere racchiuse tra gli archi neo – gotici e le enormi volte rendono la Basilica un posto unico, immerso nel silenzio e nella luce colorata che entra dalla grandi vetrate.
12:30 – Ponte di Rialto
Dopo Santa Maria dei Frari, continuate a passeggiare per il quartiere di San Polo, attraversandolo tutto in lunghezza, passando per Campo San Tomà, Campo San Polo, Campo San Silvestro e affacciatevi, la prima volta dopo aver lasciato la stazione, su Canal Grande. Da qui vi aspetta uno dei panorami più belli di Venezia e del mondo: il Ponte di Rialto.
Il più antico e famoso dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande, costruito nel 1181, inizialmente si trattava di un semplice ponte in legno che collegava le due rive del canale ed era conosciuto prima come Ponte della Moneta perché su una delle sponde si trovava l’antica Zecca della Repubblica di Venezia e poi prese il nome attuale collegando la città con il mercato di Rialto. E’ stato ricostruito diverse volte dopo molti crolli, ma verso la fine del ‘500 si decise renderlo solido, dandogli l’aspetto attuale: un’unica arcata, con botteghe sui due lati che formano tre passaggi.
13:00 – Piazza e Basilica di San Marco
Dopo Rialto bisogna continuare verso l’altro luogo simbolo della città: Piazza San Marco. L’intera piazza è un gioiello, circondata da tutti i lati da palazzi unici nel loro genere e affacciata sul Canal Grande è conosciuta in tutto il mondo come il Salotto d’Europa. Arrivando dal mare il colpo d’occhio è fantastico, con le due colonne, sormontate dai simboli della città, il leone e San Teodoro, che presidiano la piazza, a destra il Palazzo Ducale, con le facciate in stile gotico e la torre del campanile.
La piazza circondata sui due lati dalle Procuratie vecchie e nuove e in fondo dal Museo Correr ha il suo gioiello sul lato nord: dedicata al patrono della città, nata come cappella privata del Doge, la Basilica di San Marco, con l’arrivo delle spoglie mortali del Santo nel 828 e la sua consacrazione nel 1094, diventò il fulcro della rinascita culturale della città. La chiesa ha una pianta a croce greca, la facciata risale al Duecento con mosaici, bassorilievi e moltissime decorazioni provenienti dalle conquiste veneziane nel Vicino Oriente durante l’epoca delle crociate; sul portale i quattro cavalli, provenienti da Costantinopoli, mostrano al mondo la potenza della città, intanto all’interno le cinque cupole e i mosaici dorati ipnotizzano chiunque rendendo la basilica unica al mondo.
15:30 – Arsenale di Venezia e Biennale d’arte
Raggiungete a piedi l’Arsenale, sarà una bella passeggiata tra strade più o meno note. L’Arsenale di Venezia era l’antica sede dei cantieri navali della Serenissima, legato al suo periodo più florido e occupa una parte molto estesa della città insulare di Venezia. Grazie alle imponenti navi qui costruite, Venezia riuscì a contrastare i turchi nel mar Egeo e a conquistare le rotte del nord Europa. Ci sono due ingressi, usati anche in antichità, la porta di terra, simile ad un arco di trionfo e la porta d’acqua, con due torri, che permette l’ingresso delle imbarcazioni che provenivano da Canl Grande.
Nel 1999 iniziato il recupero di un’intera area dell’Arsenale concessa dalla Marina Militare alla Biennale d’arte che si è sviluppata in alcuni degli edifici più importanti dell’intero complesso: Corderie, Artiglierie, Tese del Cinquecento, Tese dell’Isolotto; l’obiettivo era rendere fruibili e funzionali gli spazi per le attività attraverso un approccio progettuale dinamico, in costante dialogo con l’architettura storica e monumentale dell’area. A differenza dei Giardini, all’Arsenale non si trovano solo padiglioni nazionali, ma la 56° mostra si apre con le opere di Bruce Nauman e di altri artisti come Steve Mc Queen e Ibrahim Mahama per poi continuare appunto con gli spazi espositivi nazionali.
Lasciando l’Arsenale e tornando verso il Sestriere Cannaregio si raggiunge Campo Santa Maria Formosa, uno dei campi più vasti e urbanisticamente interessanti di Venezia, con al centro del campo la Chiesa di Santa Maria Formosa. Poco distante, in Calle Lunga, sorge una delle librerie più originali che abbiate mai visto: Libreria Acqua Alta.
Qui troverete libri nuovi e usati, ma soprattutto li troverete ovunque: barche, gondole, vasche sono i contenitori dalle forme strane; inoltre qui si trovano antiche enciclopedie e vecchi libri che ormai diventano oggetti d’arredamento e di decoro. Gli appassionati di letteratura apprezzeranno di sicuro le varie sale, moltissimi testi su Venezia, ma anche libri su arte e cinema, una sala dedicatacompletamente a fumetti e best sellers e a far compagnia i quattro gatti del proprietario che gironzolano e dormono tranquillamente tra scaffali e pile di libri.
Il resto dell’isola è una passeggiata tra i viottoli di una piccola Venezia, con numerose botteghe che vendono oggetti di vetro, ma anche piccoli gioielli d’arte come la chiesa di San Pietro Martire, del XIV secolo, dove sono conservate opere di Bellini, Veronese e Tintoretto. Dopo una visita al Duomo in stile veneto-bizantino, con il pavimento in mosaico e la bellissima abside esterna, fate una passeggiata lungo le fondamenta di San Lorenzo, zona poco turistica, senza le numeroso vetrerie, che lasciano il posto alle case degli abitanti dell’isola e ai numerosi localini.
19:00 – Il Ghetto
Il concetto di ghetto ebraico nacque proprio qui a Venezia, nei primi del ‘500, quando il Senato della Serenissima decise che gli israeliti dovessero risiedere tutti in una stessa zona per poter essere meglio controllati. Il quartiere scelto era già in passato denominato ghetto, sede di numerose fonderie, la parola deriva dal verbo ghettare, azione compiuta nelle fonderie per la fabbricazione delle bombarde.
Il Ghetto, pur avendo perso oggi il ruolo di quartiere di segregazione, conserva ancora la sua atmosfera, ospitando numerose famiglie ebree oltre che negozietti kasher.
La prima cosa che colpisce è lo sviluppo in verticale di questa zona, infatti tra il Ghetto vecchio e il Ghetto nuovo troviamo i palazzi più alti della città, inoltre sono funzionanti ancora due sinagoghe; passeggiando per le calli non incontrerete molti turisti, godetevi perciò la passeggiata e il silenzio, ma prima di andare via programmate una sosta al Panificio Volpe, piccola bottega specializzata in dolci ebraici.
Il negozio è piccolo e semplice ed è frequentato da clienti fissi come una qualsiasi panetteria, nella vetrina si trovano dolci come le azzime, le bisse, le impade, le orecchiette di Amman e gli zuccherini, tutti biscotti secchi, a volte ripieni di pasta di mandorle o marmellata.
20:00 – Il Paradiso Perduto
La giornata chiudetela al Paradiso Perduto, localino nella zona delle fondamenta della Misericordia, un’osteria veneziana unica nel suo genere. Se andata li molto presto potrete trovare un tavolo libero, altrimenti, come abbiamo fatto noi, preparatevi un ricco piatto, scegliendo tra le prelibatezze in vetrina, pesce o carne, fritto o al forno e mangiate seduti lungo il canale, come tanti altri. I prezzi sono bassi, e per un piatto abbondante si spende meno di 10 €, il cibo è ottimo e il posto, unico nel suo genere, vi permetterà di conoscere altre persone.
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