Scritto da Gianni Del Sorbo
Case bianche e porte blu, piccole viuzze e sentieri che salgono, costeggiate da piante di fichi d’india che dominano paesaggi strepitosi. Questa è Panarea, con il mare di un blu intenso che si aggrappa al verde della vegetazione; il nome deriva dal nome siciliano Panaraia che significa “Tutta sconnessa”. Ciò che emerge oggi è solo una piccola parte di quella che un tempo esisteva, gran parte di essa è sprofondata in seguito ad un’eruzione vulcanica che poi ha formato una serie di isolotti staccati in superficie, ma uniti sul fondo del mare.
L’intera isola è una riserva naturale orientata dove vivono corvi, conigli e falchi della regina, la flora è ricca di arbusti di erica, ginestra, lentisco, corbezzolo e mirto.
Arrivando a Panarea la prima tappa fatela a Cala degli Zimmari, una spiaggia di ciottoli, con mare cristallino, circondata da pareti di roccia, un posto fantastico per lo snorkeling immerso in un paesaggio fatto di colori intensi e natura selvaggia. Affacciatevi poi anche a Cala Junco, altra caletta vicino.
Tappa successiva obbligatoria è Punta Milazzese, raggiungibile a piedi dalla spiaggette su una camminata a gradoni, tra angoli da fotografare, e viste da ammirare. Arrivati in cima resterete affascinati dai resti del Villaggio Archeologico dell’Età del Bronzo, un insediamento del 1400 A.C. con 23 capanne affacciate sul mare; sono visibili ancora le fondamenta a forma ovale e qui sono stati ritrovati cocci e utensili da cucina.
Non immaginatevi un’isola ricca di mondanità, anzi lasciatevi sorprendere dalla sua tranquillità, dal profumo di vegetazione rigogliosa e dal rumore del mare.
Arrivando nel centro abitato scoprirete un’isola che si visita benissimo anche a piedi così da riuscire a scorgere ogni angolo nascosto, comunque non troverete nessuna macchina, ma solo taxi elettrici.
Le case bianche con porte e fineste azzurre si inerpicano su piccole stradine in un saliscendi continuo, le Bougainvillea ricoprono i muri e fanno ombra su terrazze con vista mare arredate con enormi cuscini e poltrone in vimini che raccontano di relax e vacanze.
Sulla strada si incontra la chiesa San Pietro, costruita a fine ‘800 in una splendida posizione che volge lo sguardo verso il mare.
E se volete soggiornare a Panarea, nel più esclusivo dei suoi hotel, prenotate una camera all’Hotel Quartara. Vi accoglierà con 13 camere, arredate in stile coloniale, ognuna con terrazzino panoramico vista mare. Un luogo immerso nel silenzio anche quando l’isola, nei periodi intensi di turismo, pullula di gente. Potrete anche assaggiare i piatti del ristorante Broccia, all’interno dell’hotel, vi conquisterà con la cucina siciliana creativa ricca di gusto e colori.
Ciò che non potrete evitare è di assaggiare la tipica granita al gusto Malavasia nel Bar da Carola. Gustatevela in riva al mare, ammirando i colori che cambiano ad ogni ora del giorno e il profumo dell’isola che a fatica dimenticherete.
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