Salerno lega inevitabilmente la sua storia all’antica scuola medica salernitana; fondata nel IX secolo, per quasi 500 anni è stato centro punto di riferimento del mondo antico per le arti mediche. Fu San Tommaso d’Aquino a pronunciare la famosa frase: « Sono quattro le città preminenti, Parigi nelle scienze, Salerno nelle medicine, Bologna nelle leggi, Orleans nelle arti attoriali »; naturalmente come ogni storia la scuola medica ha leggende e luoghi che ripercorrono i momenti salienti del suo percorso.
Innanzitutto la nascita, anch’essa leggendaria, non poteva che essere collegata ai quattro grandi saperi dell’antichità. Una vecchia storia infatti narra che, in una notte di tempesta, quattro maestri, pellegrini, trovarono riparo sotto l’acquedotto chiamato dei diavoli: il greco, Pontus, un latino, Salernus, l’ebreo Helinus e l’arabo Adela. Fu la necessità di curare un ferito che fece emergere il comune amore per la medicina e da quel confronto decisero di dar vita alla prima scuola medica del mondo antico, la cui fama avrebbe travalicato i confini del paese.
La fusione di elementi del mondo antico, bizantino ed islamico che la leggenda sottolinea, è alla base di quel sincretismo culturale che caratterizzò il Mezzogiorno d’Italia durante il Medioevo e che trasformò Salerno in un importante centro di scambi commerciali nel cuore del Mediterraneo e nella capitale del principato longobardo, con esiti culturali ed artistici originali e raffinati.
Ancora oggi però è possibile visitare i diversi luoghi che ospitarono oltre mille anni fa quest’istituto, che naturalmente non aveva un’unica sede e soprattutto era strutturato in maniera molto diversa da come immaginiamo oggigiorno i centri di studio.
La prima organizzazione urbana di Salerno è collegata all’arrivo del duca di Benevento, il longobardo Arechi II, che nell’VIII secolo la scelse come centro del nuovo stato che doveva sorgere dalle rovine dei territori longobardi del Nord,conquistati da Carlo Magno. Qui sorse la florida stagione della ”Longobardia minor”; così dopo la dominazione romana e quella bizantina come castrum difensivo Salerno mantenne il ruolo di centro nel cuore del Mediterraneo, conservando un ruolo strategico nei traffici commerciali e culturali fino alla successiva stagione normanna.
Tornando alla scuola, ciò che è sicuro è che le origini fossero legate alla forte presenza di monaci benedettini in città. Per questo l’Abbazia di San Benedetto (Via S. Benedetto), in città, è il luogo di partenza del nostro itinerario; nelle infermerie del convento venivano curati e soccorsi guerrieri e pellegrini, mentre nel giardino si coltivavano le erbe con cui si confezionavano i medicamenti, il tutto seguendo la regola di S. Benedetto; ma numerosi monaci amanuensi hanno contribuito alla trasmissione del sapere all’interno dello scriptorium dell’abbazia, permettendo così la diffusione dei testi scientifici.
Seconda tappa è la piccola chiesa di San Pietro a Corte (Largo Antica Corte), è qui infatti che venivano consegnate le antiche pergamene di laurea della Scuola Medica. L’edificio è il più antico di Salerno e senz’altro mette in evidenza le diverse dominazioni che si sono susseguite in città; costruita infatti da Arechi II come cappella reale, fu anche sede del governo cittadino, ma caduta in disuso fu abbandonata e solo nel 1700 fu restaurata e utilizzata nuovamente come chiesa, nonostante gli edifici al pian terreno fossero usati, fino a metà del ‘900, da un fornaio o in periodo di guerra, come deposito militare.
Ciò che emerso però dagli scavi archeologici è stupefacente: sotto la chiesa longobarda, una serie di stratificazioni, portano il visitatore indietro nel tempo; nell’ipogeo infatti sono conservate le antiche terme romane, alte quasi 13 metri, con archi ancora perfettamente conservati e i vari ambienti che portano dal calidarium al frigidarium. Fu proprio in quest’ultima sala che i primi cristiani fondarono una piccola chiesa e un cimitero, le tombe e le epigrafi ancora oggi dimostrano quanto la popolazione di Salerno fosse eterogenea, provenendo da ogni parte del mondo antico.
I Giardini della Minerva (Vicolo Ferrante Sanseverino), fondati nel 1300, erano l’antico Orto Botanico della Scuola Medica Salernitana; nell’orto furono piantate specie provenienti da tutto il mondo per studiarne i poteri medici e terapeutici.
Oggi nel giardino sono conservate circa 260 diverse piante, anche rare e di ogni provenienza, con particolare rilevanza per quelle specie che venivano usate nel medioevo come piante medicamentose. Passeggiando tra i viali dei giardini si coglie la pace e la tranquillità che doveva caratterizzare il lavoro dei monaci che si occupavano di questi spazi.
Ultima tappa, imperdibile, è la piccola Chiesa di San Gregorio, su via dei Mercanti. La chiesa longobarda, costruita intorno all’anno mille, era originariamente a tre navate. Nel Settecento, allo scopo di facilitare l’accesso al vicino Palazzo Pinto, ne fu demolita un’ala fatiscente. Oltre alla suggestiva struttura, l’interno, ospita il Museo virtuale della scuola medica salernitana. Nel museo rivivono, in un racconto coinvolgente i temi e i protagonisti di quella gloriosa pagina di storia che, negli anni immediatamente seguenti al Mille, vide Salerno con la sua Scuola medica al centro del rinascimento scientifico dell’Occidente.
Un’attenta ricerca tra preziosi codici medioevali, conservati nelle più importanti biblioteche italiane ed europee, ha fornito il ricchissimo corredo iconografico della narrazione che si snoda, piana e fruibile, tra spettacolarizzazioni e miniature animate. L’allestimento si avvale di tecniche interattive e di ricostruzioni stereoscopiche proposte nel Teatro Virtuale ed è stato realizzato con il dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università degli Studi di Salerno. Un metodo interessante e coinvolgente per far incontrare gli antichi saperi con le nuove tecnologie.
CONTACT
Museo Virtuale Scuola Medica Salernitana
Salerno • Via Mercanti 74
Chiesa di San Gregorio – tel. 0892576126
www.museovirtualescuolamedicasalernitana.beniculturali.it
info@museovirtualescuolamedicasalernitana.beniculturali.it
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